Vi ricordate da piccoli quando pensavate al giorno di Natale o al vostro compleanno? Vi ricordate che al solo pensiero di ricevere il regalo che tanto aspettavate vi venivano i brividi? Vi ricordate l’ansia per l’attesa in quel giorno, che era l’unico in tutto l’anno, nel quale i vostri genitori non vi scoperchiavano il letto urlando poiché vi svegliavate un’ora prima del solito?
Avevo dimenticato quella sensazione, almeno fino al 22 luglio scorso, quando alle 5:00 in punto del mattino i miei occhi erano spalancati su quella scritta rossa sulla maglietta rigorosamente nera. Mi capita di rado di eccitarmi così tanto per un evento ma è altrettanto raro fare un balzo indietro di quindici anni, e sentirmi travolto dai sentimenti, dai ricordi e dalle emozioni che ogni tredicenne di questa terra associa alla musica, alla sua musica!!! Mi viene da sorridere nel rivedermi sdraiato sul letto con il walk-man (altro che i-pod!!) a tutto volume, “divorando” cassette (altro che file mp3!!) una dopo l’altra, agitando le braccia in aria cercando di andare a tempo.
Tornando a noi, la giornata lavorativa scorre con una lentezza esasperante al pensiero del regalo (me lo sono fatto da solo ma è pur sempre un regalo) che mi attende nel tardo pomeriggio
Il viaggio di andata e l’entrata all’arena sono particolari oscuri di cui ricordo solamente qualche immagine confusa, cancellati dalla voglia di arrivare, di gettarsi tra la folla e iniziare a urlare. Strabuzzo gli occhi davanti allo spettacolo di un’arena parco nord gremita di gente.
“Porco cane ci siamo!” penso e, anche se ignoro completamente il gruppo spalla sul palco, non posso far a meno di notare i vari personaggi che mi sfilano davanti. E così il sole scende in fretta e la notte si fa avanti: l’atmosfera è quella giusta! Ecco spegnersi le luci del palco e diffondersi tra la gente la melodia di ENNIO MORRICONE: loro iniziano ogni concerto così.
THE EXTASY OF GOLD, i primi cori li sento nella pelle e finalmente assaporo il gusto di esserci.
Volevate l’evento? Ed evento è stato!
Quello che letteralmente esplode dopo l’intro è una selezione di vecchi ma sempreverdi brani (BLEEDING ME del 1996 è il più recente) degno dei tempi migliori.
Data per imminente o quasi l’uscita del nuovo album, questo ritorno al passato fa ben sperare! Il terzetto di brani iniziali è roba da brividi, provenienti tutti dallo stesso album ossia RIDE THE LIGHTNING, seguite dalla ruvida HARVESTER OF SORROW e dalla “melodica” BLEEDING ME col basso da pelle d’oca.
Si capisce dall’inizio che la scaletta è incentrata sui primi quattro album, quindi entra in scena anche il primo, con un brano inaspettato, THE FOUR HORSEMEN, ribattezzata KILL’EM ALL in virtù del titolo dell’album stesso.
Forse un po’ tralasciato il loro terzo lavoro, anche se non poteva di certo mancare la storica MASTER OF PUPPETS.
Con NOTHING ELSE MATTERS e SAD BUT TRUE il pubblico dell’arena si squarcia la gola ignaro di quello che ci sarebbe stato dopo. Le luci e il megaschermo si spengono per dare atmosfera al sottofondo campionato di ONE, quando all’improvviso una scia colorata illumina la serata, fuochi d’artificio per fortuna! Esplosioni a bordo palco coinvolgono il pubblico come nessun’altra cosa avrebbe potuto fare e il concerto diventa puro spettacolo.
ENTER SANDMAN fa di nuovo cantare l’arena al completo, seguito dal secondo brano inaspettato, SO WHAT?, una cover degli ANTI-NOWHERE LEAGUE presente in GARAGE INC.
L’ultima canzone, SEEK & DESTROY, (preceduta da MOTORBREATH) suona come una simpatica richiesta del pubblico e conclude una serata grandiosa.
Di certo non si può dire che non siano in gran forma.
JAMES HETFIELD con voce e battute, ROB TRUILLO più scimmiesco che mai (tra l’altro mai digerito dal sottoscritto pur apprezzandone le capacità musicali!), KIRK HAMMET silenzioso ma letale e infine LARS ULRICH in piedi accanto alla batteria ogni 2 secondi: insomma i METALLICA come li ho e li abbiamo sempre sognati.
La serata è finita e mentre mi avvio verso l’auto mi accorgo di avere un sorriso stampato in faccia e uno impresso nel cuore, la stanchezza, la polvere e la fame sono disintegrate dalla felicità che si sprigiona da dentro.
Di una cosa soltanto mi dispiace: che sia già tutto finito, non mi resta che tornare con la mente a godermi il concerto, guardandomi le spalle, perché come ha cantato JAMES nell’ultima canzone…
we are scanning the scene in Bologna tonight, we are looking for you to start up a fight!