martedì 15 aprile 2008

La musica che conta

Pensate al 1992 e immaginate un adolescente brufoloso (quale ero io a quel tempo) e un'intera collezione di tape dei Queen sullo scaffale della libreria...

Ed ora concentratevi su un giorno qualunque... Anzi su un giorno di novembre, un giorno per molti versi uguale a tanti altri...
Io ero a casa di un mio amico e avevo in mano un cd, uno dei primi che vedevo... Lo rigiravo tra le dita, perplesso... Di certo non potevo sapere, non potevo neanche immaginare, quale universo stava per schiudersi davanti a me...
Quel cd, manco a dirlo, era uno dei capisaldi della musica metal, uno che già al primo ascolto è in grado di squarciare le poche certezze di un adolescente...
Naturalmente sto parlando di Killers, Iron Maiden, pubblicato nell'anno di grazia 1981.
Un suono grezzo, una voce tagliente, che sapeva di fumo e alcool, e un talento (sprecato), quello di Paul Di'Anno, classe 1958.

Un genio compositivo, Adrian Smith, poco più che ventenne ma con tutte le carte in regola per arrivare molto in alto. Uno così, non puo' non sfondare... Un metal fluido nelle dita, riff così crudi da penetrarti nelle vene...

Un mix micidiale di arte compositiva, songwriting maturo e "violento", tenuto conto del periodo in cui uscì, e produzione ai limiti della decenza ma così ben assemblati da risultare di una potenza e di un¹innovazione devastanti.

Ascoltarlo a distanza di anni, in silenzio e con l¹immagine di Eddie che gira e sembra fissarmi dal centro dell'lp, mi provoca scariche di adrenalina mista a paura, sì, paura che quelle chitarre così taglienti mi possano ferire...


Iron Maiden's gonna get you...



> >

Nessun commento: